Il comportamento del cane è definito dalle doti caratteriali, una sorta di bagaglio genetico caratteriale che come conduttori possiamo in parte modificare ed esaltare. Conoscerle ci permette di capire meglio il nostro cane.
Le doti naturali sono gli elementi che compongono l’indole del cane, vale a dire qual bagaglio genetico che il cucciolo nascendo si ritrova e che avrebbe da solo la possibilità di determinare il suo comportamento se fosse possibile evitare ogni forma di apprendimento, il quale ha la facoltà di mutare almeno parzialmente l’indole, ma non può creare doti laddove non esistano.
Le doti naturali possono essere:
- modificate
- represse
- esaltate
La valutazione delle doti va contestualizzata.
Tutte le esperienze vissute dal cane, fin dalla più tenera età, tendono a modificare, migliorando o peggiorando le basi caratteriali di derivazione genetica. Si parla quindi di:
- indole riferendosi a quanto trasmesso dai genitori
- comportamento appreso riferendosi alle esperienze vissute dal cane
Va precisato che un comportamento appreso può modificare in senso negativo l’indole, mentre è difficile che tutta una serie di esperienze positive possano sostituirsi alla mancanza di doti caratteriali naturali.
- Tempra è la capacità del cane di reagire in maniera positiva a stimoli esterni negativi sia sul piano fisico che psichico nel più breve tempo possibile. Tale capacità si manifesta non solo nel tollerarli ma anche nel dimenticarli nel più breve tempo possibile.
- Temperamento identifica la prontezza di risposta del cane ad uno stimolo positivo esterno o interno. Indica quanto il cane ami giocare, sia attento e curioso, quanta voglia abbia di movimento.
- Docilità è la capacità di accettare l’uomo come naturale capo branco, senza che egli debba imporsi con metodi coercitivi sulla volontà dell’animale.
- Socialità è la facoltà che il cane ha di rendere possibile e naturale il suo inserimento nella società umana.
- Vigilanza è la dote naturale che indica la capacità del cane di percepire tutti i pericoli e di segnalarli per tempo agli altri membri del gruppo. La vigilanza è strettamente collegata ai concetti di tempo d’attenzione e territorialità.
- Aggressività è la capacità di reagire a stimoli esterni considerati minacciosi per il cane, per il suo territorio e per il suo gruppo. La sola aggressività non giustifica una lotta prolungata nel tempo in quanto l’impulso aggressivo solo a dare inizio al combattimento, svanendo ad un certo punto lasciando posto alla fase combattiva.
- Combattività è l’atteggiamento di lotta nei confronti dell’avversario, uomo o animale che si vede dopo la pulsione aggressiva.
- Curiosità è la dote che spinge il cane a interessarsi in continuazione ai mutamenti dell’ambiente che lo circonda. Strettamente connessa al temperamento.
- Possessività è la capacità del cane di identificare come proprio un oggetto, un’area o una persona.
- Competitività è una dote importante nel periodo della formazione: serve al cucciolo per conquistare il miglior posto per suggere il latte materno e in seguito a guadagnarsi un posto all’interno del branco.